0

Nessun prodotto nel carrello.

Una Conversazione tra Andrea Croce e Heartbreaker

Testi
Pubblicato in occasione della mostra How to Wash Your Tail and Get Rid of Stains di Alice Pilusi e Niccolò Pagni.

AC: Ciao cara, sono davvero contento di rivederti, come hai vissuto questo periodo? ti sei sentita sola?

HB: niente affatto, è appena passata l’estate ed ogni giorno vedevo galleggiare sopra di me barche, turisti, umani; mi è piaciuto guardarli da lontano e di tanto in tanto affacciarmi in superficie, spesso al tramonto, quando rilassandomi sugli scogli, facevo  asciugare i capelli al sole. Purtroppo il calore li ha danneggiati e ho dovuto tagliare le doppie punte e le ciocche inaridite, ma questo non mi ha impedito di vivere a pieno la mia stagione preferita.

AC: Bene! Sono contento per te, che tu sia stata serena e, mi sembra di capire, anche piuttosto libera da impegni. A tal proposito, ti è capitato di scovare qualcuno da sedurre?

HB: Si! Dall’ultima volta in cui ci siamo sentiti ne ho adocchiato uno nuovo, ha dei piedi meravigliosi! Potrai immaginare che io, avendo la coda, ho un grande debole per i piedi – quelli maschili soprattutto – che si agitano nell’acqua vigorosamente. Credo avesse un 44 almeno!

AC: interessante, ma torniamo ora a parlare di capelli, come li curi? Utilizzi dei prodotti particolari? I miei sono un po’ sfibrati ultimamente. E’ da un po’ che sfoggi un taglio molto lungo, a mio parere perfetto per te, non avrai intenzione di cambiarlo spero?! Pensi che nel regno del mare criticherebbero una scelta così audace?

HB: Ci pensavo pochi giorni fa. Pur avendoli spuntati di recente sono, in effetti, ancora molto lunghi. Il vero dramma sono le alghe, che si intrecciano nei capelli rendendoli impossibili da districare. Sarebbe bello testare un look diverso, rasarmi addirittura, ispirandomi ad una delle mie cantanti preferite: Sinéad O’Connor. Una rivoluzionaria! Mi piacerebbe, devo ammettere, sentire la testa più leggera, libera dai pensieri, forse. In acqua tutto fluttua ma è invece molto più pesante che in superficie. La leggerezza è qualcosa che ricerco nell’altrove, nell’immaginazione.

AC:  Sinéad! anche io la apprezzo molto e ad una sirena come te non posso che dire: Nothing compares 2 U!  Un capolavoro che mi commuove. Vorrei che tu mi togliessi una curiosità indiscreta: in estate si piange quanto in inverno?

HB: Nel mare di tanto in tanto piango, devo ammetterlo, ma non sento mai le lacrime scendere perciò è come se non succedesse davvero. L’estate è travolgente, le cose si evolvono velocemente e ci sono tanti amori passeggeri. Tutto sembra sfuggire al mio controllo e amo lasciarmi trasportare dagli eventi, non sento neppure il bisogno di elaborarli! In inverno, al contrario, la nostalgia mi investe, in mare non c’è nessuno oltre ai pescatori di mezza età mentre in spiaggia coppie di adolescenti passeggiano al freddo baciandosi come se fosse la loro prima volta. Io preferisco starmene nel fondale, chiusa in me stessa a rimuginare sul passato.

Il cambio di stagione non accompagna solo un radicale cambio di mood –  voglio condividere con te questo piccolo segreto – anche la mia coda subisce, infatti, delle variazioni. Il suo colore muta con l’abbassamento della temperatura e l’andamento della luce filtrata dall’acqua, è una trasformazione spettacolare, ma di cui tante amiche preferiscono non parlare. Quando in inverno il sole è tiepido e spesso coperto, la coda assume una cangianza metallizzata dalle tonalità grigiastre. La maggior parte delle sirene preferisce effettuare un trattamento permanente per mantenere vivida la pigmentazione. Io non ne sono così ossessionata, i colori spenti possono avere un fascino fatale, credo molto nel loro potenziale seduttivo e, inoltre, non mi piace omologarmi.

AC: La penso anche io come te. Ora dimmi di più: in cosa consiste questo trattamento? Sai quanto io sia ossessionato dalla skincare routine!

HB: E’ una specie di rituale purificante che inverte il naturale processo di ossidazione delle scaglie restituendogli il caratteristico bagliore olografico. Sostanzialmente stabilizza i colori in modo definitivo. Ha pochi irreversibili effetti collaterali, uno dei quali implica la cancellazione di quella che chiamiamo La memoria precedente – il nostro banale passato umano. Non bisogna far altro che immergersi in una Fonte e rilassarsi aspettando che il liquido faccia il resto. Un po’ come alle terme, in effetti, anche se molto più spicy.

AC: Ma non è che hai, forse, paura di dimenticare il tuo passato?

HB: Il dolore mi ha forgiata e non so se riuscirei ad andare fino in fondo. Non sarei chi sono ora! Credo sia questo a spaventarmi: l’idea di cambiare in quel senso. Sono andata avanti ma è ancora importante per me mantenere un dialogo aperto con la vecchia me. Ricordare mi rende nostalgica, una qualità che ha inoltre – come saprai – un appeal irresistibile sulle giovani prede. Vorrei tanto trovare il coraggio di farlo, questo mi renderebbe invincibile.

AC: E’ un passo radicale, lo farai quando ti sentirai davvero pronta. Sarà come un battesimo e segnerà per te un nuovo inizio un momento a cui mi piacerebbe assistere. Nel frattempo continuerò ad ammirarti per la creatura soprannaturale che sei.

Ma chi è stato a spezzare il tuo cuore?

Splash!