A cura di Celeste
11.11 – 31.12.21
LAVAPIU, Via Nicola Castagna 9
Teramo
Silvia Morin (Corato, 1998) fa del proprio corpo il medium attraverso il quale rimettere in scena biografie di donne, interrotte tragicamente dalla violenza maschile. Le fotografie “medianiche” di Morin sono il risultato finale di un processo di identificazione empatica con i soggetti di cui indaga le storie, che passa per una fase performativa in cui gli abiti rivestono una funzione particolare. L’artista non utilizza vestiti di scena, ma attinge dal proprio quotidiano: piuttosto che costruire un travestimento cosmetico, Morin realizza nell’immagine una coincidenza paradossale tra la propria vita e quella delle donne, attivando una sorta di cortocircuito temporale ed emotivo. Né veri autoritratti, né semplici ritratti, le donne di Morin sono personaggi ulteriori, futuri mai realizzati, che sembrano tornare per necessità, per affermare una pacificazione.
Per LAVAPIU Morin presenta un’opera inedita dedicata a Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa nel 2009 in un agguato ad opera dell’ex compagno ‘ndranghetista in un appartamento nel centro di Milano. Nel 2013, anno del ritrovamento del suo corpo, Morin si trova casualmente a partecipare al suo funerale.